La privacy degli utenti gioca un ruolo determinante nel panorama dei progetti editoriali digitali. L’avvento di nuove tecnologie, la specializzazione dei servizi e la crescita di competitività hanno posto sfide sempre maggiori per la gestione dei dati personali di chi naviga in un sito e, tra le soluzioni proposte, il consent wall è quella che più anima il dibattito internazionale.
Gli editori digitali non possono fare a meno di conoscere questo strumento e il suo utilizzo più funzionale, in un quadro normativo che si evolve di continuo, in cui il GDPR ha introdotto nuove regole, alle quali se ne aggiungeranno sicuramente di nuove.
Il consent wall si configura come un banner o un qualsiasi altro strumento in grado di “bloccare” la piena visibilità di una pagina web, contenente un messaggio che mette l’utente di fronte a una scelta: accettare in modo generalizzato e allargato ogni cookie, oppure rifiutare la cookie policy. Il consenso riguarda i cookie diversi da quelli definiti “necessari“.
Partendo da questo, alcuni consent wall si sono poi evoluti per offrire non solo una semplice opzione tra l’accettazione dei cookie o l’interruzione della navigazione, ma anche la possibilità, in caso di diniego al consenso, della sottoscrizione di un abbonamento (diventando così dei paywall).
Cosa possono fare i quotidiani online?
Quando si richiede a un utente di dare il proprio consenso, lo si fa perché una pubblicità profilata, quindi accessibile solo attraverso cookies di profilazione, rispetta di più gli standard di qualità che i contenuti di un sito vogliono mantenere. Il lettore, dunque, per poter continuare a navigare gratuitamente, accetta l’erogazione di pubblicità personalizzata, accettando la profilazione.
Alla base di questo ragionamento c’è un elemento-chiave: la monetizzazione. I portali di informazione necessitano di entrate alternative a quelle della classica pubblicità, ma devono altresì proteggere i propri contenuti e la proprietà intellettuale. La rete veicola le informazioni velocemente e, in molti casi, chi ne detiene diritti e proprietà intellettuale non può molto contro una diffusione indiscriminata. Questo si traduce in un mancato guadagno e in perdita di chance commerciali.
Ancora più a monte, il mercato dell’editoria “classica” stenta a trovare soluzioni per offrire contenuti immediati e digitali, ma anche ben remunerati, in ragione dei costi che si sostengono per produrli. Sta di fatto che, pur riconoscendo le esigenze di tutela del diritto d’autore e i bisogni in termini di monetizzazione degli editori digitali, è impossibile prescindere da un’applicazione rispettosa della protezione dei dati personali, soprattutto in ragione di temi importanti, come la profilazione, il tracciamento e l’uso commerciale dei dati.
La soluzione Digitrend
La questione è spinosa ma, anche in questo caso, Digitrend ha la soluzione che risponde alle esigenze dei publisher, coniugando tutti questi aspetti: Pay Consent Wall, il Wonder Tool per prepararsi al cookieless, che crea piani di abbonamento per gli utenti premium. Forte della sua esperienza sul campo e della profonda conoscenza dell’editoria digitale, Digitrend ha sviluppato un tool che riduce i costi di stampa, creando lo sfogliabile digitale, fa crescere i ricavi e fornisce contenuti esclusivi agli abbonati.
Grazie a Pay Consent Wall, gli editori digitali hanno a disposizione dati sugli interessi degli utenti i quali, a loro volta, usufruiscono di sfogliabili multi-device, con il vantaggio della personalizzazione di piani di abbonamento. Tutto questo con il vantaggio di sistemi elettronici di pagamento e fatturazione.